I relatori dell'incontro Photo by: A.Gardani
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In Europa ci sono almeno 13 i paesi in cui gli immigrati votano alle amministrative, in applicazione della Convenzione di Strasburgo, mentre in Italia ancora si discute da vent'anni una legge di riforma costituzionale dell'art. 48 e le direttive comunitarie sono ampiamente disattese.
La consulta si puo' fare laddove gli stranieri regolari superano il 10% dei residenti, come a Cremona, città in cui gli immigrati sono ormai quasi 10.000, cioè il 14% della popolazione.
Una consulta elettiva degli stranieri puo' partecipare alle sedute consiliari e alle commissioni, con diritto di parola in materia di governo del territorio e relative libere, con particolare attenzione per quanto riguarda la materia immigrazione.
La consulta si puo' fare laddove gli stranieri regolari superano il 10% dei residenti, come a Cremona, città in cui gli immigrati sono ormai quasi 10.000, cioè il 14% della popolazione.
Una consulta elettiva degli stranieri puo' partecipare alle sedute consiliari e alle commissioni, con diritto di parola in materia di governo del territorio e relative libere, con particolare attenzione per quanto riguarda la materia immigrazione.
Programma
Il mio intervento è stato una riflessione sulla importanza che la consulta potrebbe avere per Cremona.
- Saluti istituzionali
- La partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale in Europa e in Italia. Quadro comparativo
Associazione Immigrati Cittadini - Art.48-bis Costituzione o democrazia diretta?
Avvocato Gianluca Monti - La partecipazione popolare e gli stranieri a Cremona: politiche inclusive
Rosita Viola - Assessore alla Trasparenza e Vivibilità Sociale, Comune di Cremona - La Consulta degli Immigrati, partner del Comune di Bolzano
Paola Carbajal e Sadet Abdushi - I giovani, stimolo alla partecipazione delle comunità immigrate
Jaspreet Singh, Nur Mutahari - Voci dalle comunità immigrate
Il mio intervento è stato una riflessione sulla importanza che la consulta potrebbe avere per Cremona.
Credo che la
consulta sia molto utile in una città come la nostra, perché, oltre a far
orientamento presso immigrati e rifugiati, informa anche su quali siano i loro
diritti e i loro doveri. A mio parere, essa svolge una vera e propria opera di
educazione alla cittadinanza, fondamentale per creare un positivo rapporto tra
gli immigrati e i rifugiati che arrivano, da una parte, e lo Stato italiano e
il comune presso cui sono ospiti, dall’altra. Molti rifugiati politici (afghani
e non), che sono in “Casa d’accoglienza”, ad esempio, non sanno quali siano i
primi passi, per ottenere documenti necessari, come la tessera sanitaria,
riguardo alla quale dico che c'è poca informazione, in particolare, su come e
dove viene rilasciata. La Consulta potrà sicuramente fornire un aiuto per la
risoluzione di problemi simili.
Ritengo, inoltre,
che sia molto importante, sia per gli immigrati, sia per il comune, che
l’intera popolazione residente (compresi, dunque, i “non-italiani”) sappia
quali siano i propri diritti e i propri doveri e quali siano le opportunità,
che la città offre, dal punto di vista, sia lavorativo, sia formativo, che sociale.
La Consulta aiuta
la convivenza civile, perché rappresenta un'occasione di confronto democratico,
che può favorire la risoluzione pacifica dei conflitti, che talvolta nascono
dalla paura nei confronti di chi ci è “straniero”. In altre realtà i problemi maggiori
sono stati il frutto della marginalizzazione delle minoranze che ha
alimentato l'odio nei confronti della
maggioranza. Attraverso la Consulta, che offre una possibilità al dialogo,
all’ascolto e alla conoscenza reciproca, pur nella diversità, si arricchisce la
cultura civica di Cremona e si coltiva la sua vocazione interculturale.
In conclusione, credo
che la consulta sia un validissimo
strumento per favorire la collaborazione tra il Comune e gli immigrati sulla
via dell’integrazione di tutti i “cittadini”, ovvero di tutti coloro che fanno
vivere la città.