domenica 9 novembre 2014

Per una Consulta degli Stranieri a Cremona

I relatori dell'incontro               Photo by: A.Gardani
L’associazione Immigrati Cittadini Onlus, in collaborazione con la Consulta Immigrati di Bolzano, e con il patrocinio del Comune di Cremona, ha organizzato un incontro pubblico dal titolo “Immigrati al voto. Per una Consulta degli Stranieri a Cremona" che si è tenuto ieri sabato 8 Novembre, presso  sala Zanoni, Via del vecchio passeggio 1, Cremona.
In Europa ci sono almeno 13 i paesi in cui gli immigrati votano alle amministrative, in applicazione della Convenzione di Strasburgo, mentre in Italia ancora si discute da vent'anni una legge di riforma costituzionale dell'art. 48 e le direttive comunitarie sono ampiamente disattese.
La consulta si puo' fare laddove gli stranieri regolari superano il 10% dei residenti, come a  Cremona, città in cui gli immigrati sono ormai quasi 10.000, cioè il 14% della popolazione. 
Una consulta elettiva degli stranieri puo' partecipare alle sedute consiliari e alle commissioni, con diritto di parola in materia di governo del territorio e relative libere, con particolare attenzione per quanto riguarda la materia immigrazione.
Programma
  • Saluti istituzionali
  • La partecipazione degli stranieri alla vita pubblica locale in Europa e in Italia. Quadro comparativo
    Associazione Immigrati Cittadini
  • Art.48-bis Costituzione o democrazia diretta?
    Avvocato Gianluca Monti
  • La partecipazione popolare e gli stranieri a Cremona: politiche inclusive
    Rosita Viola - Assessore alla Trasparenza e Vivibilità Sociale, Comune di Cremona
  • La Consulta degli Immigrati, partner del Comune di Bolzano
    Paola Carbajal e Sadet Abdushi
  • I giovani, stimolo alla partecipazione delle comunità immigrate
    Jaspreet Singh, Nur Mutahari
  • Voci dalle comunità immigrate
Diversi sono stati gli interventi di approfondimento sul tema dei diritti civili e politici dei cittadini stranieri.
Il mio intervento è stato una riflessione sulla importanza che la consulta potrebbe avere per Cremona.
Credo che la consulta sia molto utile in una città come la nostra, perché, oltre a far orientamento presso immigrati e rifugiati, informa anche su quali siano i loro diritti e i loro doveri. A mio parere, essa svolge una vera e propria opera di educazione alla cittadinanza, fondamentale per creare un positivo rapporto tra gli immigrati e i rifugiati che arrivano, da una parte, e lo Stato italiano e il comune presso cui sono ospiti, dall’altra. Molti rifugiati politici (afghani e non), che sono in “Casa d’accoglienza”, ad esempio, non sanno quali siano i primi passi, per ottenere documenti necessari, come la tessera sanitaria, riguardo alla quale dico che c'è poca informazione, in particolare, su come e dove viene rilasciata. La Consulta potrà sicuramente fornire un aiuto per la risoluzione di problemi simili.
Ritengo, inoltre, che sia molto importante, sia per gli immigrati, sia per il comune, che l’intera popolazione residente (compresi, dunque, i “non-italiani”) sappia quali siano i propri diritti e i propri doveri e quali siano le opportunità, che la città offre, dal punto di vista, sia lavorativo, sia formativo, che sociale.
La Consulta aiuta la convivenza civile, perché rappresenta un'occasione di confronto democratico, che può favorire la risoluzione pacifica dei conflitti, che talvolta nascono dalla paura nei confronti di chi ci è “straniero”. In altre realtà i problemi maggiori sono stati il frutto della marginalizzazione delle minoranze che ha alimentato  l'odio nei confronti della maggioranza. Attraverso la Consulta, che offre una possibilità al dialogo, all’ascolto e alla conoscenza reciproca, pur nella diversità, si arricchisce la cultura civica di Cremona e si coltiva la sua vocazione interculturale.
In conclusione, credo che la consulta  sia un validissimo strumento per favorire la collaborazione tra il Comune e gli immigrati sulla via dell’integrazione di tutti i “cittadini”, ovvero di tutti coloro che fanno vivere la città.