mercoledì 13 gennaio 2010

domenica 3 gennaio 2010

Milano


Quest'anno in capodanno sono andato a Milano,dei miei amici Afghani,è stato bello e divertente a festeggiare il capodanno con loro, anche Milano è una delle città più grande e importante dell'Italia,con una grande cultura. Auguri a tutti di un buon felice anno nuovo e sereno. Speriamo che il 2010 sia un anno positivo e di soddisfazioni per tutti, quelli che hanno perso il lavoro nel 2009 a causa della crisi,e quelli che cercano un lavoro speriamo che nel 2010 lo trovino. Tutti meritano,e hanno il diritto di avere un lavoro, una famiglia e una vità dignitosa.

Il Nawrooz

Il Nawroz è il capodanno Afghano, e anche di grande cultura persiana, che letteralmente significa nuovo giorno e il primo giorno di primavera. Si inizia ogni anno il 21 marzo, si festeggia il Nawroz in Iran, Afghanistan e in alcuni altri paesi. Generalmente si festeggia per tre giorni, ma la festa dura quasi due settimane, si invitano e si fa visita a tutti parenti per magiare e festeggiarlo insieme. Uno dei riti più importanti nei festeggiamenti del capodanno persiano è il chahar shanbeh suri che letteralmente significa festa dell’ultimo mercoledì dell’anno, e durante questa festa ci sono tanti rituali che vengono celebrati e durano 13 giorni, per esempio uno di questi è lo Haftsin (sette sin) vengono messi sette cose il cui nome inizia con la lettera س (si pronuncia sin e in italiano S) fra cui vivande e oggetti: sib la mela che indica l’abbondanza e la bellezza, Sir, l’aglio, che rappresenta la salute ed allontana i demoni, il Serken, l’aceto, che deriva dall’uva considerata frutta sacra, il Somagh, una spezia considerata vitale, il Sombol, il giacinto, simbolo della primavera, lo Sabzeh uno stelo verde che rappresenta la rinascita e infine le Sekken, le monete che simboleggiano la ricchezza. Per testimoniare l’inizio del nuovo anno i persiani mettono sul Soffrè, la tovaglia, un uovo sodo in un vaso di acqua che per tradizione dovrebbe muoversi al momento dell’arrivo del nuovo anno. In questa festa si fa da mangiare dei piatti tradizionali, tutti sono felici perché questa festa è anche una festa di speranza e del nuovo cammino e percorso, si vestono gli abiti nuovi ad eleganti e profumati,e si colorano anche le unghie e le mani con l'henne.

In Italia nel 2008 e nel 2009, io ho festeggiato il Nawroz insieme ai miei connazionali. Nel 2008 sono andato a Roma dove era venuto un cantante Afghano che si chiama Aman Yousufi: è stato molto bello e anche un momento di spiritualità, prima che lui iniziasse a cantare alcuni ragazzi hanno letto un articolo sulla cerimonia di Nawroz, l’inno e la poesia. In quasi tutte le feste Afgane si legge la poesia e si canta l’inno. In seguito è intervenuto l’ambasciatore Afghano e ci ha augurato il nuovo anno, e poi alcuni ragazzi hanno ballato il ballo nazionale Afgano che è molto bello ed emozionante, e alla fine ha cantato il cantante per ore ma noi siamo divertiti molto. Nel 2009 sono andato a Venezia dove era venuto un cantautore Afghano molto famoso che si chiama Dawood Sarkhosh, e che ha una voce straordinaria, anche qui prima che venisse Dawood sul palco a cantare alcuni ragazzi hanno letto un articolo, e hanno cantato l’inno e recitato la poesia, ma ai ragazzi non interessava molto a sentire queste cose, tutti chiamavano perché venisse subito sul palco Dawood. Non ce la facevano a resistere e continuavano ad urlare “Dawood! Dawood!” e mentre lui cantava alcuni ragazzi piangevano perché erano molto emozionati di lui, e lui nell’intervallo dalle sue canzone consolava i ragazzi e gli dava fiducia e speranza, che un giorno finirà la guerra e finalmente arriverà la pace in Afghanistan, e per ridere e scherzare nel momento giusto diceva anche qualche battute e barzellette, e ci faceva i suoi complimenti per la disciplina e per quanti eravamo presenti al suo concerto, e i ragazzi sempre gli dicevano di cantare tutte le sue canzoni.
Essendo lui un rifugiato politico per le sue canzoni, è molto stimato fra la gente, e quindi i ragazzi erano molto contenti ed emozionati dalla sua presenza e anche per essere presenti in suo concerto. Alla fine del suo concerto tutti volevano fare una foto con lui a tutti i costi, alcuni sono riusciti a fare una foto con lui, ma alcuni no perché noi eravamo troppi. In entrambi di queste feste per me è stato molto bello, dove ho conosciuto alcuni ragazzi afgani con cui mi sento anche ancora oggi, e che mi fa piacere a sentirli perché dove abito attualmente gli Afgani siamo molto pochi e certe volte mi sento anche isolato. Nel capodanno tutti scherzano ridono e scambiano auguri fra loro,e poi questa festa è un’occasione dove si può incontrarsi e conoscere gli altri e anche confidarsi: è un momento molto bello per tutti in questa festa. Tutti i ragazzi cercano di vestirsi gli abiti tradizionali se ce l’hanno, nel 2009 quando c’era il capodanno Afghano alcuni ragazzi sono andati un giorno prima a Venezia per fare volare nel cielo l’aquilone che è un simbolo di pace e di tranquillità, e anche per dimostrare a tutti che questi ragazzi che sono fuggiti dalla guerra all’estero sono stanchi dalle guerre continue e dei disastri.

Poesia Persiana



Ero perso con lo sguardo verso il mare
Ero perso con lo sguardo nell’orizzonte,
tutto e tutto appariva come uguale;
poi ho scoperto una rosa in un angolo di mondo, ho scoperto i suoi colori e la sua disperazione
di essere imprigionata fra le spine
non l’ho colta ma l’ho protetta con le mie mani, non l’ho colta ma con lei ho condiviso il profumo e le spine tutte quante.
. Hafez