martedì 3 agosto 2010

Poesia per esplorare la vita e costruire il mondo

Oggi purtroppo la gente conosce poco dell’Afganistan e pensa che sia solo un paese in cui da oltre trent’anni c’è la guerra, pensa che sia un paese primitivo, senza storia, sede di terroristi ed Alqaeda, Nessuno conosce o aiuta a riscoprire gli aspetti originali dell’antica civiltà e cultura di questo paese un tempo chiamato Khorasan. Invece basta guardare il patrimonio di monumenti come i famosi giganteschi Buddha di Bamiyan (Shamama alto 56 metri e Salsal alto 36 metri che purtroppo vennero distrutti dei Talibani), e le poesie di uno dei più grandi poeti mistici oggi amati da tutti, nato e vissuto in questo paese otto cento anni fa come HAJI MAWLANA MOHAMMAD JALALADDINI RUMI,
per scoprire e apprezzare la ricchezza della civiltà di questo paese.
La poesia e i poeti nella cultura di questo paese ha ancora oggi una grande importanza
sempre i poeti vengono ricordati e le loro poesie vengono recitati e studiate a memoria da bambini e adulti. In particolare la città di Balkh dove è nato Rumi si trova a 20 chilometri a nord est di Mazari Sharif , fu un centro antichissimo e importantissimo di scambi culturali e di ricerca spirituale, in particolare qui nasce e si diffonde la religione Zoroastiana e successivamente qui trova accoglienza anche quella Buddista. Balkh è una delle più antiche città del mondo, esisteva gia nel 2000 a.C. e la chiamavano Madre delle città, fu una delle città che resistè più a lungo alla conquista di Alessandro Magno che qui prese in sposa la principessa Roxana.
Avrei piacere che si conoscesse meglio il grande poeta mistico HAJI MAWLANA JALALADDINI RUMI, del quale da poco è stato celebrato in tutto il mondo l’ottavo centenario della nascita.
Rumi è nato il 30 settembre del 1207 nella città di Balkh a Khorasan che oggi chiamato Afghanistan, morto il 17 dicembre del 1273 a Konya nell’attuale Turchia, ma gli attuali confini non spiegano come le idee e gli uomini si potevano muovere e spostare in aree di influenza culturale molto più grandi, infatti il Khorasan comprendeva l’attuale Afghanistan, l’Iran, il Tagikistan fino alla Turchia. Rumi iniziò i suoi studi teologici presso la scuola del padre nel 1231, succedendogli come capo spirituale al momento della sua morte. Due eventi spirituali furono determinati nella vita di Rūmī. Uno fu l'incontro verso la fine di novembre del 1244, con il misterioso personaggio noto come Shams-i Tabrīz "il sole di Tabrīz"( città del Nord Est della Persia ) suo maestro spirituale che sembra sia stato uno dei quei tipici dervisci vaganti, simili per certi versi agli jurodivyj russi, un "pazzo sacro" di indiscutibile fascino. Per un anno entrambi si dedicarono interamente ad una ricerca spirituale, che destò un notevole scandalo, che portò alla scomparsa di Shams Eddin in misteriose condizioni. Questo incontro e le successive conversazioni con Shams provocarono una profonda trasformazione in Rumi che divenne un mistico e un poeta dell’amore. Negli anni seguenti, Rumi ridusse il suo interesse per lo studio e cominciò a dedicare gran parte del suo tempo alla poesia, sviluppando la pratica del samâ, dove meditazione, musica, canto e danza sufi si fondono insieme costituendo una tradizione che conta ancor oggi migliai di discepoli in tutto il mondo. A seguito della morte di Shams, Rumi ebbe un momento di particolare capacità creativa che lo portò a comporre una raccolta di poesie comprendenti ben 30mila versi. Più avanti negli anni compose un'altra raccolta di componimenti poetici suddivisa in sei libri contenente più di 40mila strofe.
Il secondo evento fu la conoscenza, a Damasco, con Ibn al-Arabi, grande mistico islamico, tra i più grandi teorizzatori della wahdat al-wujūd o "unità dell'essere". Rūmī riesce a fondere in modo perfetto l'entusiasmo inebriato di Dio di Shams-i Tabrīz, con le sottili elucubrazioni e le visioni di Ibn al-Arabi. La realtà terrena, sostiene esplicitamente Rūmī, non è che un riflesso della realtà simbolica che è la vera realtà. Rumi, uomo di profonda cultura e grande amore, era un vulcano addormentato pronto a eruttare e Shams aveva semplicemente rimosso il tappo di roccia permettendo al flusso potente della visione spirituale e dell’amore per il mondo di Rumi di esprimersi. Rumi non fu mai un poeta professionista, perché traeva la sua sussistenza dalla scuola religiosa, ma fu comunque un poeta molto prolifico e appassionato, producendo due opere principali della poesia persiana, uno è il Diwân Shams Tabrizi, «il libro di poesia di Shams Tabrizi», in onore del suo maestro spirituale, composto di 44 mila versi di poesia lirica.
L'appellativo è anche esteriormente, ben meritato, trattandosi di una raccolta di odi veramente immensa. L'altro è un poema lungo a rime baciate, forma che si chiama comunemente in persiano "Masnavī" e noto appunto come Masnawi Ma’nawi, «distici in rima su temi spirituali». È stato definito un Corano in lingua persiana, e consiste di più di 26.000 versi doppi, in sei volumi o quaderni (in Persiano"daftar cè"), ciascuno preceduto da una elegante prefazione in prosa Persiana. Un altro libro, dal curioso titolo arabo Fihi ma fihi ("c'è quel che c'è") raccoglie dichiarazioni in prosa del maestro, che non sembra aggiungere molto di importante a quel che si può sapere sulle sue idee religiose dalle sue opere poetiche. I suoi poemi sono dunque ricchi di immagini spontanee presentate in un linguaggio visuale fresco e bellissimo, marchio non solo di un abile poeta, ma anche di un maestro mistico. Per secoli le genti di lingua persiana lo hanno chiamato Mawlâna: semplicemente «maestro».
Le radici delle radici delle radici
Mentre il Diwân è ricco di poesie emotive e infuocate, il Masnawi è un libro di poesia didattica che insegna la saggezza dell’amore o, nelle parole con cui lo stesso Rumi apre il poema: «le radici delle radici delle radici di tutte le religioni». La poesia di Rumi può oggi costruire un saldo ponte tra il mondo islamico e quello occidentale, perché egli parla il linguaggio dell’amore che aiuta tutti noi ad allontanarci dalla politica dell’odio per avvicinarci alla divina compassione e comprensione che sono nei nostri cuori.
Là fuori
al di là delle idee di falso e giusto
c’è un vasto campo:
come vorrei incontrarvi là.
Quando colui che cerca raggiunge
quel campo
si stende e si rilassa:
là non esiste credere o non credere
.


Rumi dice:

Se il Cielo non fosse innamorato
il suo seno non sarebbe dolce.
Se il Sole non fosse innamorato
il suo volto non brillerebbe.
Se la Terra e le montagne
non fossero innamorate
nessuna pianta germoglierebbe
dal loro cuore.
Se il Mare non conoscesse l’amore
Se ne starebbe immobile
da qualche parte.
Se il cielo, le montagne, i fiumi e
ogni altra cosa nell’universo fossero
egoisti e avidi come l’uomo e come
lui cercassero di conquistare e accumulare
cose per sé, l’universo non
funzionerebbe. Rumi dice che è grazie
all’amore che nel mondo esistono:
bellezza, luce, movimento e
vita. Il cielo offre la pioggia; l’acqua
e la terra sono amanti senza ego e
sono loro a far crescere le piante.…

Rumi ne conclude dunque che il posto naturale per l’uomo è il proprio cuore e l’amore. I desideri egoistici senza fine e l’avidità sono cose futili in cui sprechiamo la nostra vita, perché noi siamo mortali e il mondo non è fermo, ma fluisce.
L’amore è il sentiero di Rumi per arrivare a Dio. In molte delle sue poesie Rumi si riferisce ai due stati della mente a cui i maestri sufi credono che l’amore conduca: fanâ, «estinzione », simile al nirvana dei buddisti, ovvero l’annientamento dell’ego e l’ebbrezza totale nell’amore divino; bagâ, «presenza», il dimorar con l’eterno amato.

Poesia di pace
Rumi manda il seguente messaggio a coloro che vogliono seguire il sentiero dell’amore divino:
Va’ e lava tutto l’odio dal tuo cuore
sette volte con l’acqua
Poi potrai essere nostro compagno
e bere il vino dell’amore
.

Rumi dice che: la violenza non genera una pace duratura; solo la comprensione, la compassione, la gentilezza e la condivisione possono farlo e queste sono le qualità dell’amore.
Rumi espande il dominio dell’amore dal campo delle relazioni interpersonali a quello delle fedi religiose e della pace internazionale. L’amore è più vecchio di qualunque stituzione religiosa nella storia e tutte le religioni e le tradizioni spirituali si fondano su questo obiettivo comune: l’amore. La visione di Rumi è urgentemente necessaria nel mondo diviso di questo secolo violento, perché tende ad unire tutte le religioni e le nazioni.
L’amore di cui parla Rumi ha le sue radici nella realizzazione dell’amore divino e nelle sue propagazioni nel mondo e nella vita umana. Per Rumi, l’amore è di due categorie: l’amore supremo che è Dio, la verità, il nostro amore per Dio, e l’amore derivato che è il riflesso in noi dell’amore divino, l’amore verso la creazione, quindi l’amore verso il partner, i figli, le creature viventi, l’intero cosmo. Rumi lascia intenzionalmente nell’ambiguità i confini tra queste due dimensioni dell’amore poiché crede che se davvero una persona sente amore, compassione e tenerezza verso un altro essere vivente, questo non è altro che un riflesso dell’amore divino e una guida alla realizzazione della presenza di Dio. Per spiegare questo, i sufi utilizzano una arabola: l’amore e la presenza di Dio sono come il sole, troppo potente per essere guardato direttamente, ma di cui possiamo godere il riflesso sulle acque di un lago.
In una sua nota poesia,
Rumi dice:

Nel regno del Non-visibile
esiste un legno di sandalo
che brucia.
Questo amore è il fumo
di quell’incenso


Questa poesia tocca in modo elegante un problema importante nella nostra relazione con Dio. Ci sono molte persone che rifiutano Dio perché non l’hanno mai visto. Naturalmente uno non può mai vedere Dio, così come un pesce non vede l’acqua in cui nuota. Rumi porta la nostra attenzione sui nostri sensi interiori, invitandoci ad «annusare» Dio. L’incenso, nella tradizione sufi, buddista e hindu è proprio usato per evocare in noi il senso della presenza divina.
Rumi vede l’amore come la matrice del cosmo. Uso l’espressione «matrice dell’amore cosmico» nel moderno senso scientifico. La spiegazione migliore che i fisici forniscono della forza gravitazionale non è quella di una semplice attrazione tra due corpi isolati, ma quella di una forza insita nella stessa trama dell’universo.
Il biografo di Rumi, Aflaki, riporta le parole di un prete greco ortodosso che disse: «Il maestro Rumi è come il pane. Piace a tutti». E in effetti la poesia di Rumi è un cibo spirituale delizioso, preparato con amore. Per questa ragione, a sette secoli di distanza, le dolci poesie di Rumi restano vive sulle nostre labbra in molte lingue.
Io sono la Luna, dappertutto
e in nessun luogo.
Non cercarmi al di fuori;
abito nella tua stessa vita.
Ognuno ti chiama verso di sé;
io ti invito solo dentro te stesso.
La poesia è la barca
e il suo significato è il mare.
Vieni a bordo, subito!
Lascia che io conduca questa barca!



Quando un uomo e una donna diventano uno
Ho coperto i miei occhi
con la polvere della tristezza,
finché entrambi furono un mare colmo di perle.
Tutte le lacrime che noi creature versiamo per lui
non sono lacrime,come pensano molti, ma perle.....
Mi lamento dell'anima con l'anima,
ma non per lamentarmi: dico solo le cose come stanno.
Il cuore mi dice che è angosciato per lui
ma io non posso che ridere di questi torti immaginari.
Sii giusta, tu che sei la gloria del giusto.
Tu, anima, libera dal "noi" e dall'"io",
spirito sottile in ogni uomo e donna.
Quando un uomo e una donna diventano uno,
quell'uno sei tu.
E quando quell'uno è cancellato, tu sei.
Dove sono questo "noi" e questo "io"?
A lato dell'amato.
Tu hai fatto questo "noi" e questo "io"
perché tu potessi giocare
al gioco del corteggiamento con te stesso,
affinché tutti i "tu" e gli "io" diventino un'anima sola
e infine anneghino nell'amato.
Tutto ciò è vero. Vieni!
Tu che sei la parola creatrice: Sii.
Tu, al di là di qualunque descrizione.
E' possibile per l'occhio fisico vederti?
Può il pensiero comprendere il tuo riso o la tua pena?
Dimmi, è possibile vederti?
Soltanto di cose in prestito vive questo cuore.
Il giardino d'amore è infinitamente verde
e dà molti frutti oltre alla gioia e al dolore.
L'amore è al di là di entrambe le condizioni.
Senza primavera, senza autunno, è sempre nuovo.



L’amore è sconsiderato
L'amore è sconsiderato, non così la ragione.
La ragione cerca il proprio vantaggio.
L'amore è impetuoso, brucia sé stesso, indomito.
Pure in mezzo al dolore,
l'amore avanza come una macina;
dura la sua superficie, procede diritto.
Morto all'egoismo,
rischia tutto senza chiedere niente.
Può giocarsi e perdere ogni dono elargito da Dio.
Senza motivo, Dio ci diede l'essere,
senza motivo rendiglielo.
Mettere in gioco se stessi e perdersi
è al di là di qualcunque religione.
La religione cerca grazie e favori,
ma coloro che li rischiano e li perdono
sono i favoriti di Dio:
non mettono Dio alla prova
né bussano alla porta di guadagno e perdita.



Io non sono.........
Che cosa farò, musulmani?
Non mi riconosco più.....
Io non sono né cristiano né ebreo,
né magio né musulmano.
Io non sono dell'Est né dell'Ovest,
né della terra né del mare.
Io non provengo dalla miniera della natura
né dalle stelle orbitanti.
Io non sono della terra o dell'acqua,
del vento o del fuoco.
Io non sono dell'empireo
né della polvere su questo tappeto.
Io non sono del profondo né dell'oltre.
io non sono dell'India o della Cina,
di Bulghar o di Saqsin.
Io non sono del regno dell'Iraq
né della terra del Khorasan.
Io non sono di questo mondo né dell'altro,
non del cielo né del purgatorio.
Il mio luogo è il senza luogo,
la mia traccia è la non traccia.
Non è il corpo e non è l'anima,
perché appartengo all'anima del mio amore.
Ho riposto la dualità
e visto i due mondi come uno.
Uno io cerco, Uno conosco.
Uno io vedo, Uno chiamo.
Egli è il primo, egli è l'ultimo.
Egli è l'esterno, egli è l'interno.
Non conosco che Hu, nient'altro che lui.
Ebbro della coppa d'amore,
i due mondi mi scivolano dalle mani.
Non mi occupo di nient'altro
che divertimenti e bere forte.
Se una volta nella vita ho trascorso un instante senza te,
mi pento della mia vita vita da quel momento in poi.
Se una volta in questo mondo
otterrò un istante con te,
mi metterò i due mondi sotto i piedi
e danzerò eternamente di gioia.
Oh Shams di Tabriz, sono così ebbro in
questo mondo
che salvo la baldoria e l'ebbrezza
non ho storie da raccontare.



Poesia di Rumi in Persiano:
بشـو از نی چـون حــکایت می کــنـد
از جـــدایـی ها شـکایت میکــنــد

کــز نیـستــان تـا مــرا بـبـریده انـد
در نـفـیــرم مـرد و زن نـالـیـده اند

سیـنه خواهــد شرحـه شرحـه از فـراق
تـا بـگـویـم شـرح دردِ اشــتـیاق

هـر کـسی کـو دور مانـد از اصل خویـش
باز جـویـد روزگار وصـل خـویـش

مــن به هــر جـمعـیتی نالان شـدم
جـفـت بـد حـالان و خـوش حـالان شـدم

هـر کـسی ا ز ظـن خـود شـد یار من
از درون مـن نـجـسـت اسـرار مــن

سر مـن از نالهء مـن دور نیـست
لـیـک چـشم و گــوش را آن نـور نیـسـت

تـن زجـان و جـان زتـن مسـتـور نیـسـت
لـیـک کـس را دیـد جـان دســتـور نیـسـت

آتـش اسـت این بانگ نای و نیسـت باد
هـرکـه ایـن آتـش نـدارد نیـست بـاد

آتش عـشـقـسـت کانــدر نی فــتـاد
جـوشـش عـشـق اسـت کانـدر می فـتــاد

نی حـریـف هـــرکــه از یـاری بـریـد
پـرده هـایـش پـرده هـای مـا دریــــد

هـمچـو نی زهـری و تریـاقـی کـه دیـد ؟
هـمـچـو نی دمـســازو مشــتـاقـی کـه دیـد

نی حـدیـث راه پـر خـون مـیـکــند
قــصه هـای عـشق مـجـنون میـکــند



Traduzione in Italiano
Ascoltate la canna del flauto, come si lamenta, deplorando il suo esilio dalla sua casa.
Da quando mi hanno strappato dal mio letto di vimini, Le mie note lamentose hanno portato uomini e donne fino alle lacrime.
Feci scoppiare il mio petto, per cercare di dare sfogo ai sospiri,
E per esprimere i dolori della nostalgia per la mia casa.
Chi rimane lontano dalla sua casa,
Ogni giorno prova la nostalgia del ritorno.
Il mio lamento è stato udito in ogni folla,
In un concerto assieme a quelli che gioiscono e a quelli che piangono.
Ognuno interpreta le mie note in armonia con i propri sentimenti,
Ma nessuno braccia i segreti del mio cuore.
I miei segreti non sono alieni alle mie note lamentose,
Tuttavia non sono manifesti all’occhio e all’orecchio sensuale.
Il corpo non è velato dall'anima, né l’anima dal corpo,
Tuttora,nessun uomo ha mai visto un’anima.
Questo pianto del flauto è il fuoco, non semplice aria.
Sia colui che manca di questo fuoco essere contabilizzate morto!
Questo è il fuoco dell’amore che ispira il fluto,
Questo il fermento d’amore che possiede il vino.
Il flauto è il confidente di tutti gli amanti infelici;
Sì, i suoi ceppi mettono a nudo i miei più intimi segreti.
Chi ha mai visto un veleno e un antidoto, come il flauto?
Chi ha mai visto un amchevole consolatore come il flauto?
Il flauto racconta la storia del sentiero insanguinato dell’amore,
Esso racconta la storia delle fatiche d’amore di Majnun.